Se hai la fortuna di possedere un piccolo appezzamento di terra da adibire ad orto, puoi dilettarti nella coltivazione di ortaggi vari partendo dal seme. Questa pratica richiede certamente una grande dose di pazienza e di costanza nella cura delle giovani piantine ma i risultati che permette di ottenere ti daranno una soddisfazione di gran lunga superiore.
Comincia con il preparare un piccolo rettangolo di terreno da adibire a semenzaio, lavorandolo bene per renderlo particolarmente morbido, in modo da agevolare la germinazione dei semi. Questa pratica è particolarmente indicata sia perchè ti permette di abbreviare il ciclo riproduttivo, sia perchè, in un’ estensione limitata ti sarà più facile elargire, con maggior cura ed assiduità, tutte le pratiche colturali richieste: innaffiature, concimazioni, protezione dalle intemperie.
Quando il terreno del semenzaio è pronto, puoi proseguire con la semina che potrà essere effettuata in due modi: a spaglio, o a righe. Nel primo caso, i semi vengono gettati, con la mano, a ventaglio e ricoperti con un leggero strato di terriccio distribuito attraverso un setaccio. Questo metodo presenta però alcuni inconvenienti, sia perchè è difficile ottenere una distribuzione regolare del seme sia perchè le piogge e le irrigazioni spostano i semi rendendo la coltura disordinata e irregolare.
La semina a righe si effettua in solchetti o in buche distanziate in base alle esigenze di spazio dei singoli ortaggi una volta sviluppati. Il vantaggio di questa tecnica consiste soprattutto nella possibilità di interrare il seme alla profondità opportuna, e di avere una coltura più ordinata dovuta alla distribuzione più regolare.
Una volta terminata la semina, è necessario garantire una costante ma moderata umidità del terreno, innaffiandolo con un getto nebulizzato finemente, o attraverso l’ irrigazione a goccia, per evitare di smuovere i semi. Una volta che le piantine hanno raggiunto un’ altezza di almeno 3 cm e hanno sviluppato almeno 4-5 vere foglie, bisogna provvedere al diradamento.
Questa operazione permette di scartare le piantine più deboli in modo da distanziare opportunamente le piantine migliori, affinchè crescano più robuste e più verdi, essendo aumentato il loro spazio vitale. Le piantine eccedenti, se di buona qualità, possono essere trapiantate provvisoriamente in vasetti, pronte a sostituire eventuali piante morte o danneggiate da parassiti e intemperie.
Eccoti arrivato alla fase finale che prevede il trapianto delle giovani piantine nella loro dimora definitiva. Una settimana prima del trapianto, ti consiglio di effettuare un’ irrigazione fertilizzante del semenzaio, così le piantine si rinforzano e presentano i tessuti turgidi. Ora prepara nell’orto le buche nelle quali andrai a sistemare le piantine e versa al loro interno una manciata di terriccio fertile e di ottima qualità e bagna moderatamente. In questo modo le giovani piantine troveranno l’ambiente ideale per attecchire e superare più facilmente la crisi da trapianto.
Per ridurre al minimo la cosiddetta crisi da trapianto, ti consiglio anche di prelevare le piantine molto delicatamente, con l’ apposito trapiantatoio, così da lasciare un pane di terra attorno alle radici. Le piantine così prelevate si dispongono nelle buche preparate precedentemente, lasciando il colletto a livello superficiale, che andranno richiuse con la terra accuratamente compressa attorno al piede. Questa operazione va effettuata preferibilmente dopo il tramonto oppure approfittando di giornate con cielo coperto, comunque mai in pieno sole.