Nonostante il nome “iris” sia usato per denominare molte specie differenti di piante da fiore, il riferimento più comune è quello che l’associa ai fiori del genere delle iridacee che si caratterizzano per essere piante erbacee perenni con fusti lunghi e retti con fiori in forma di ventaglio.
Caratteristiche Iris
In botanica, il genere Iris raccoglie circa duecento specie di piante della famiglia delle Iridacee, il cui fiore è comunemente conosciuto anche con il nome di giaggiolo. La sua distribuzione è tanto estesa come l’immensità di varietà che esistono in mezzo mondo: gli iris abitano quasi tutte le zone temperate dell’emisfero nord del pianeta. Possiamo trovarli in America del Nord, Europa, nord dell’Africa ed Asia. La sua distribuzione non è limitata nemmeno dall’altitudine perché possiamo trovarli sia in zone al livello del mare sia in prossimità di alte cime alpine. Gli iris si dividono in due gruppi principali, i bulbosi ed i rizomatosi. Questi ultimi sono i più abbondanti e si caratterizzano per la propagazione mediante un fusto sotterraneo che si estende sotto il suolo in direzione orizzontale. Questo tipo di iris possono arrivare ad essere considerevolmente alti, fino a 90 centimetri, in modo che, allo stato naturale, emergono al di sopra dello strato erbaceo. Le varietà bulbose sono meno abbondanti di quelle a rizoma e normalmente sono più piccole di dimensioni, benché alcune possano raggiungere i 60 centimetri di altezza. Tra gli iris con rizomi abbiamo i crestati ed i non barbati. Quelli del primo gruppo normalmente si dividono in 3 tipi a seconda della taglia: gli alti, di più di 75 centimetri che fioriscono alla fine di primavera, i medi, tra 22 e 75 centimetri, con fioritura a metà di primavera, ed i nani, meno di 22 centimetri che fioriscono agli inizi di primavera. Tra i non barbati figurano varietà di fiori a fioritura primaverile ed estiva, ma anche alcuni a fioritura invernale come quelli di tipo acquatico che vivono in zone paludose. Per coltivare gli iris nel nostro giardino verde dovremo per prima cosa tenere in conto che tipo di pianta abbiamo tra mani (se si tratta di una bulbosa o di un tipo rizoma).
Coltivazione Iris
Per i bulbi dovremo applicare la tecnica che è comune a questo tipo di piante: è fondamentale quindi scegliere un suolo leggero e dal terriccio permeabile per evitare la putrefazione dei bulbi ed esposto a pieno sole per favorire la crescita. Pianteremo i bulbi a circa 10 cm di profondità, all’inizio di autunno. A questo punto non resta che iniziare delle innaffiature costanti ma moderate ed aspettare fino alla fioritura in primavera. Passata questa epoca, una volta appassito il fogliame, potremo dissotterrare i bulbi, dividerli e conservarli in posto secco e fresco per piantarli di nuovo in autunno. Anche per gli iris rizomatosi dovremo individuare un suolo permeabile ed una zona molto esposta al sole. Pianteremo i rizomi a cavallo tra estate ed autunno, nel momento in cui i fiori cominciano normalmente ad appassire ed il terreno è molto umido. Oltre ad una naturale concimazione organica del terreno, non è necessario concimare gli iris nel corso della stagione. In vaso si possono effettuare alcune concimazioni con fertilizzante da giardino liquido se si notasse che la pianta è sofferente. Queste varietà si riproducono per divisione dei rizomi da eseguire dopo 5/6 anni; gli stessi devono essere sistemati a distanza di 40/50 cm l’uno dall’altro e devono presentare foglie nuove in modo tale da avere una fioritura per la stagione successiva. I rizomi mantengono il loro particolare profumo anche dopo molto tempo dall’essiccazione e in passato la polvere veniva utilizzata per profumare la biancheria e per lavarsi.